Una terra antica
Nel 1963 il paleontologo Giovanni Mannino rinvenne tre ripari rupestri con incisioni risalenti al Paleolitico, oggi scomparsi a causa dell’espansione urbanistica di Villabate; le raffigurazioni, che comprendevano bovidi ed equidi, erano stilisticamente vicine a quelle dell’Addaura.
Intorno agli inizi del XVIII secolo l’abate Antonio Agnello si trasferì da Palermo insieme ai suoi dipendenti nel territorio dell’odierno paese di Villabate per cui si ritenne che l’abitato venne fondato a seguito del suddetto evento. In realtà il toponimo “Abbate” dello stesso luogo era molto più antico, risalendo alla seconda metà del XV secolo, quando l’abate dell’abbazia di S.Spirito di Palermo, Giovanni de Osca, vi fece costruire una torre, successivamente inglobata nel palazzo Migliaccio-Termine, insieme ad alcune case ed un fondaco. Nel tempo il nucleo originario si ingrandì, diventando il “Villaggio dell’Abbate”, e ricadendo amministrativamente nel comune di Monreale. Successivamente l’abitato passò al comune di Palermo da cui si rese autonomo nel 1858, diventando quindi Comune.
Costituisce un’unica conurbazione con la città di Palermo. Sorge a est del capoluogo sulla parte orientale della pianura denominata Conca d’Oro, in un’importante zona strategica: su essa, infatti, si ramificano tutte le vie di comunicazioni tra Palermo e l’hinterland della città (Misilmeri, Ficarazzi, Bagheria, Belmonte Mezzagno).